Rifrazione
Il termine rifrazione deriva dal latino “frangere”= spezzare perché se immergo una penna inclinata in un bicchiere di vetro pieno d'acqua, la penna appare spezzata proprio a causa del fenomeno della rifrazione.
Quando un fascio di luce incide sulla superficie di separazione tra due mezzi trasparenti diversi, si hanno un fascio riflesso ed uno che penetra nel secondo mezzo e che viene deviato, cioè rifratto.
Il raggio incidente, il raggio rifratto e quello riflesso giacciono sullo stesso piano. L'angolo di rifrazione q2 dipende dai due mezzi e dall'angolo di incidenza q1 perché:
senq2/senq1 = v2/v1 = costante
dove v1 è la velocità nel mezzo 1
v2 è la velocità nel mezzo 2.
Il cammino di luce attraverso una superficie rifrangente è reversibile. Se la sorgente è posta in B, il raggio segue il tragitto BA e si porta in A e la parte riflessa punta verso il basso e a sinistra e rimane nel vetro.
La rifrangenza avviene perché cambia la velocità della luce da un mezzo all'altro.
Esiste una dipendenza dell'indice di rifrazione n dalla lunghezza d'onda della luce l.
si consiglia di seguire il video e le foto correlate.